Breve storia di
Si ritiene che la nascita di Isola del Liri risalga intorno all’anno 1004, quando Ranieri, Gastaldo della città di Sora, ottiene in eredità un luogo chiamato Colle dell’Isola. Quindi la storia di questa città (Isola) si identifica sin dall'inizio degli anni mille con quella della vicina Sora, della cui contea faceva parte. In quest'epoca varie furono le lotte che si succedettero per il potere, ricordiamo quella tra il Papa Innocenzo III e l'imperatore suo figlioccio Federico II. La contea di Sora, e quindi Isola, ne fu pienamente coinvolta pagando la resistenza che oppose all’Imperatore con distruzioni a ferro e fuoco. Isola fu data alle fiamme. Con la morte di Federico II nel 1250 e la discesa in Italia di Carlo d'Angiò, l'Insula filipetri fu riorganizzata ed il castello affidato ad un contergius, segno inequivocabile della modesta portata delle sue fortificazioni. Gli anni oscuri che seguirono ci fanno ritrovare questa nostra terra come possedimento della famiglia "de Celano", nobili della Marsica. Dal possesso dei Celano cadrà in quello dei Cantelmo grazie ad un matrimonio "politico" tra Antonella e Nicolò Cantelmo (Duca di Sora). Nel 1463 la città rimase ancora vittima delle lotte tra Aragonesi e Angioini, infatti, la rocca di Isola fu attaccata dalle Bombarde di Napoleone Orsini al comando delle milizie papali e abbattuta la torre maggiore al di là del fiume, Isola tornò possesso della Chiesa. Sarà il nuovo Papa Sisto IV a rinunciare a tale diritto e a dare il ducato di Sora al nipote Leonardo della Rovere e a Giovanni d'Aragona della Rovere nel 1475. La "rocha del Castello de Isula" sarà ancora una volta protagonista di una ribellione: il 5 Agosto 1496 i Baroni locali vi si riuniranno per firmare la loro alleanza con il re di Francia Carlo VIII sceso in Italia contro il re Ferdinando II d'Aragona. Un mese più tardi tale ribellione sarà punita e l'unico a salvarsi sarà proprio Giovanni della Rovere, cui succederà nel 1501 il figlio Franceso Maria il Vecchio. Il 5 dicembre 1580 il ducato di Sora - e con esso Isola - viene venduto a Giacomo Boncompagni marchese di Vignola, figlio del Papa Gregorio XIII per 100.000 scudi d'oro. Tale famiglia dominerà fino al 1795, scegliendo come residenza preferita proprio il Castello sulla cascata che aveva già allora sale ampie e confortevoli "di longhezza più di 100 palmi e con stantie grandi e magnifiche". I Boncompagni si succedettero l'un l'altro fino a un certo Gaetano, il quale governò in un'epoca esplosiva a causa di una congiura che si concluse con centinaia di arresti di filoaustriaci. Lo stesso Carlo III nel 1744 si fermò ad Isola per riconfermare la propria autorità nella zona. Antonio II, ultimo duca della famiglia, resse Isola dal 1777 al 1795, quando tali terre passarono al Regio Demanio ed il Castello si chiamò allora Regio Palazzo. Gli ultimi anni del '700, il secolo dei lumi, sono segnati a livello internazionale e a livello locale dagli sconvolgimenti della Rivoluzione francese e dai tristi fenomeni del brigantaggio, che si vengono a sommare ai ripetuti assalti delle milizie francesi, sempre più padroni ormai anche della Terra del Lavoro. Questa situazione intrigata e di guerriglia rimane fino alla fine del fenomeno del brigantaggio. Il 6 settembre 1808 con l’avvento sul trono di
Napoli di un nuovo Re, Gioacchino Murat, cognato di Napoleone ed imprenditori
francesi, vengono al suo seguito nel nostro paese per utilizzarne l'enorme
ricchezza idrica offerta dal Liri. E' tutto un fiorire di imprese ed un
susseguirsi di attività all'uso di Francia, nascono e sfioriscono le
attività industriali che hanno caratterizzato l'essenza di una città e la
caratterizzano sia pur in maniera diversa ancora oggi.
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