Lo studente Teo è un eccentrico personaggio che per anni si è potuto ammirare liberamente nella facoltà di Ingegneria dell'Aquila. La sua mente, arresasi allo stress causato dai duri studi d'ingegneria, gli ha provocato terribili allucinazioni senza che Teo assumesse alcun tipo di droga.
Era solito camminare sempre da solo a passo svelto marciato, guardandosi continuamente i piedi (probabilmente contando tutti i passi che faceva). Camminava rasente il muro, anche se i corridoi erano molto larghi. Ogni tanto si fermava, guardava al centro del corridoio muovendo velocissimamente a scatti la testra sulla destra e poi sulla sinistra... e ancora destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra destra sinistra.......................
Improvvisamente smetteva e continuava, con il suo passo esasperato, a camminare. A volte camminava (sempre appiccicato al muro) guardando fisso dalla parte del muro, come se fissasse un punto posto all'infinito oltre il muro. All'inizio pensavo che fissasse il muro (che aveva a pochi centimetri) ma in realtà contemplava un punto che era lì, da qualche parte nella sua mente allucinata.
Lo studente Teo amava i "loop", i tormentoni che si ripetono all'infinito, in un susseguirsi ossessivo di richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami che rischiamavano richiami.................. E faceva di tutto per innescare dei loop, non curandosi delle persone che magari non glie lo permettevano: quella gente "non capiva"....
Teo era molto studioso e a lezione faceva certe domande ai professori talmente approfondite che a volte non riuscivamo a capire nemmeno l'argomento della domanda. Poi venne il giorno del parziale: furono quasi tutti "promossi" tranne lui (......!!!!) e pochi altri. Dovette così andare a fare lo scritto. Io ho avuto la fortuna di assistere alla correzione del compito, assistendo a uno dei loop dialettico incredibile!
Per la cronaca... fu bocciato.
La professoressa gli
mostrò gli errori che aveva fatto. Adesso non mi ricordo di preciso le parole
(e i concetti della materia) ma andò pressapoco così: ............. fino all'infinito!
A volte usciva dal suo solito mutismo e tirava fuori una strana socievolezza, che tradiva qualcosa di ossessivo, di inquietante... Ti rivolgeva delle domande che sembravano normali, tu rispondevi e lui ti faceva altre domande. Dopo un po' di tempo gli facevi capire che avevi da studiare e quindi non potevi rimanere a parlare e lui. Come se niente fosse, ricominciava con le stesse domande di prima..... in un loop infinito che richiamava se stesso......
Teo parlava spesso con se stesso (ovviamente ad alta voce) tanto da far pensare che avesse due personalità distinte. A volte sembrava che ce l'avesse con te e invece, solo perché il professore aveva appenadetto "Domani non facciamo lezione perché sarò a Roma; ci vediamo Mercoledì" allora lui parlava con l'altro se stesso, dicendogli a bassa voce (per non disturbare gli altri studenti): "Domani il professore non c'è perché andrà a Roma. Quindi la lezione non ci sarà. Mercoledì invece il professore ci sarà e faremo regolarmente lezione". E pensare che le prime volte mi illudevo che parlasse con me (poi mi guardava e mi faceva capire che io non c'entravo niente....).
Ma ti sei chiesto perché ci sono tutte queste lampadine ? La lampadina non è altro che il pensiero ciclico e ossessivo e la sua ciclicità si esprime nell'atto dell'avvitamento. Quando facevi una domanda particolarmente impegnativa a Teo, lui cominciava ad avvitare (in aria) una lampadina immaginaria... e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava, e più pensava più avvitava... senza stancarsi e sempre più veloce! Quando il dilemma era troppo grande, poteva avvitare due lampadine contemporaneamente, con tutte e due le mani ! Per lui avvitare lampadine era una cosa del tutto normale....
P. S. Potete votare lo studente Teo nel sondaggio "Il mio personaggio preferito" oppure partecipare agli altri sondaggi
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